lunedì 11 marzo 2013

Quello che si aspetta, quando lo si aspetta non arriva mai: occorre smettere di aspettare per permettere a ciò che attendiamo di spianarsi la strada che lo conduce a noi.
Solo cosi due strade potranno congiungersi.

venerdì 1 marzo 2013

Il lato oscuro dell'Oceano

PARTE 2


Navigare con il mare in quelle condizioni era sconsigliato, ma lei in cima a quella torre non aspettava null’altro se non vedere vele spiegate all'orizzonte: a quell'altezza poi aveva una vista migliore sullo spazio circostante. 
Aveva lunghi capelli neri che svolazzavano selvaggi in preda al forte vento lo sguardo intenso di occhi verdi smeraldo incastonati come gemme su di un viso dalla pelle candida come la neve, le labbra sottili e carnose erano di un rosato pallido e lo stesso valeva per le sue guance. Indossava un lungo abito nero dalla scollatura arrotondata, nella mano stringeva qualcosa: un oggetto non troppo grande, lo teneva il più fortemente possibile quasi a non volerlo perdere…
Lo sguardo era fisso nel vuoto, concentrato come ad attendere qualcosa: un segno, un lampo e dalla torre aveva ampia visuale sia della terraferma sia del mare.







Il lato oscuro dell'oceano

gentili lettori, vi propongo un esperimento, il primo racconto a puntate che vedrete in questo blog, sperando che vi possa piacere.




PARTE 1


Il vento soffiava forte, arrivava da Nord, lo sapeva perché era freddo e tagliente come una lama affilata. Il mare era in tempesta, grigio scuro misto al bianco della spuma delle onde che sbattevano violentemente sulla scogliera. Il cielo era incupito da nuvole nere che si affacciavano minacciose all’orizzonte; stava arrivando una tempesta e lo si poteva dedurre anche dal quel forte odore di pioggia mista a terra inaridita dalla siccità estiva.
Il castello in cui era arroccato sulla scogliera, intagliato in forma conica un unico blocco di pietra circolare; una torre a picco sul mare: si trovava sul limitare di una ripida scogliera in una terra denominata “DEI LAGHI DI SALE”, nome dovuto alla presenza di cinque enormi pozze collegate le une alle altre e alimentate dalle onde del mare; nate proprio dall’ azione di queste ultime: non c’era vegetazione li intorno, solo la roccia ripida, scoscesa ed aguzza e l’oceano.